Un palinsesto eterogeneo, caratterizzato dalla pluralità di generi e di linguaggi. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo scelto per voi alcuni degli spettacoli in scena nelle sale di via Pier Lombardo. E non finisce qui...
Il giardino delle ciliegie, in scena il 14 luglio, prodotto da Nina’s Drag Queens per la regia di Francesco Micheli, è uno “studio per un vaudeville en travesti ricco di paillettes”. In questo giardino abitano sei donne, creature che potrebbero essere gli stessi alberi del giardino, con tacchi a spillo, ma braccia maschili come rami tesi. Queste donne-albero si perdono tra ricordi e passioni, ridendo spesso, ma sempre con le lacrime agli occhi…
Il 17 luglio Giobbe Covatta presenta in un reading a leggio la sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori: una versione “apocrifa” dell’Inferno, scritta da un certo Ciro Alighieri, il cui manoscritto è stato reperito di recente dal comico in una discarica…
I contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come può accadere negli spettacoli di Covatta, i temi sono spesso seri drammatici.
Nell'anno in cui l'Esposizione Universale ci invita a Nutrire il Pianeta, conoscere i modi più comuni con cui i diritti dei bambini (soprattutto quello al cibo) vengono calpestati - pur essendo formalmente riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - equivale a diffondere una cultura di rispetto, pace, eguaglianza per tutte le nuove generazioni.
Adulto è una ricerca sulla parte maledetta della crescita, quella che non matura, che non si esprime. Linee di led e radio analogiche sono i confini visivi e sonori della scena, un luogo della mente che restituisce suoni, bagliori, presenze: una fossa abitata da un unico personaggio (Dario Muratore), costantemente antagonista. Questa è la storia di una totale resa. Invece di crescere, l'io si disperde torna all'origine, fino all'utero materno. Le trasformazioni a cui è sottoposto il personaggio trascendono il genere sessuale, la morale, il ruolo sociale. Le parole che compongono lo spettacolo sono tratte dalle opere finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza, accomunate dall'essere liriche filosofiche, testi controversi, dai quali emerge la possibilità di un procedere contrario all'essere, finiti, coerenti, pienamente adulti. Lo spettacolo è una dedica allo spirito che è capace di osare strumenti di conoscenza quali il regresso, il percorso a ritroso, l'involuzione, il ricorso all'infanzia. In scena il 29 luglio, con le voci fuori campo di Ferdinando Bruni e Ida Marinelli.